Figli adolescenti aggressivi? “Istruzioni per l’uso”.

Figli adolescenti aggressivi? “Istruzioni per l’uso”.

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Il mestiere del genitore è impegnativo ed è spesso minato da dubbi e incertezze. Man mano che i figli crescono aumenta la sensazione di non riconoscerli piu’ e diventa necessario attingere alle proprie capacità di flessibilità e adattamento per rispondere ai rapidi cambiamenti che si concretizzano. Il nostro e il loro mondo entrano in contrasto, il genitore va in ansia e mette in dubbio il proprio valore e le proprie capacità. Spesso il rendimento scolastico e le prestazioni del figlio, ad esempio nello sport o in altri ambiti, vengono usati come termometro per misurare le proprie competenze genitoriali e il loro stato di benessere, esponendoci al rischio di tralasciare l’aspetto emotivo che ne sta alla base.

Nella mia pratica clinica spesso sento i genitori di figli adolescenti proferire frasi del tipo: “non l* riconosco piu’, mi risponde sempre male ed è aggressiv*, non so piu’ come comunicare con lui/lei, sono in preda allo sconforto e non capisco dove sbaglio”.

Innanzitutto, SPOILER, una certa quota di aggressività è normale anzi funzionale in adolescenza e quindi ci sono grandi speranze che le cose stiano andando nel verso giusto.

Questa quota normale di aggressività è quella che si pone al servizio della crescita, rispondendo al bisogno di una riaffermazione di se stessi come non piu’ bambini ma quasi adulti.

L’aggressività diventa un modo per ingaggiare il conflitto intergenerazionale necessario a capire chi sono e chi si immaginano di diventare al netto della famiglia d’origine.

Come sopravvivere allora all’adolescenza dei propri figli? Di quali strumenti ci si deve armare?

Lo strumento e l’arma vincente d’elezione, se correttamente utilizzata, è la comunicazione.

Uno dei problemi piu’ comuni e significativi che si vengono a creare tra il genitore e il figlio adolescente riguarda il modo di comunicare, che spesso si rivela essere disfunzionale.

Attraverso il dialogo possiamo arrivare a costruire un ponte che ci permette di andare a trovarli dove al momento stazionano per diritto anagrafico, in quella fase evolutiva specifica e necessaria, imprescindibile, le cui caratteristiche di esplorazione e sperimentazione, li porteranno a diventare adulti sani e armonici.

Istruzioni per l’uso:

  • MOSTRARE INTERESSE VS CONTROLLARE

prima di porre loro domande o questioni dobbiamo chiederci: la risposta serve a noi o a loro?Questo fa un enorme differenza perché nel primo caso stiamo controllando quindi il nostro obiettivo è egoistico (ci serve per stare tranquilli, non preoccuparci, poter risparmiare energie e risorse); nel secondo caso si traduce in interesse, questo loro lo sentono e influenza favorevolmente il loro comportamento e il loro atteggiamento nei nostri confronti.

  • FOCUS SU DI LORO VS FOCUS SU DI NOI

se stiamo già pensando a come replicare e/o abbiamo pregiudizi su cosa vogliono chiederci o dirci non possiamo avere il giusto atteggiamento neutrale necessario al saper ascoltare, quindi dobbiamo chiederci se il nostro focus attentivo è su di loro o su di noi. In quest’ultimo caso non si sentiranno ascoltati e di conseguenza si chiuderanno o si mostreranno oppositivi.

Ricordiamoci che l’obiettivo è la relazione e il loro benessere e non il placare le nostre ansie e l’avere conferme sul nostro essere bravi genitori. Questi ultimi obiettivi servono a soddisfare i nostri bisogni e non sono rivolti né mettono al centro i nostri figli. Dobbiamo lavorare su noi stessicercando di essere onesti e interrogarci sulle nostre reali intenzioni, questo ci aiuta a  diventare piu’ consapevoli e autentici, a stabilire relazioni migliori con loro e con gli altri e a sentirci piu’ in sintonia con noi stessi.

EVITARE I PIU’ COMUNI ERRORI DELLA COMUNICAZIONE:

  • MINACCIARE: “se non farai cosi’ allora …”;
  • GIUDICARE/CRITICARE: “stai perdendo tempo …”;
  • SMINUIRE /MINIMIZZARE: “ci siamo passati tutti … non ti preoccupare passerà”;
  • INTERPRETARE: “in realtà vuoi dirmi questo …”;
  • METTERE IN DUBBIO : “mi sembra impossibile che ti abbia detto questo …”;
  • CAMBIARE ARGOMENTO: “devo prima parlarti di un’altra cosa …”;

Questi errori comunicativi passano un messaggio forte di disconferma e di svalutazione di quanto affermato dalla persona e quindi del suo valore.

Allora cosa dobbiamo fare?

E’ importante mettere dei limiti dando spiegazioni chiare e sincere e allo stesso tempo mostrarsi interessati al loro punto di vista, prendendolo in considerazione. Quindi bisogna porre le domande nel modo giusto senza scivolare in interrogatori rigidi e sterili e lasciare loro il tempo di aprirsi. Ricordiamoci che l’obiettivo è conoscere il proprio figlio e non controllarlo affinchè faccia cio’ che noi riteniamo giusto e desideriamo. Lui non è una nostra appendice né un’estensione di noi ma è una persona nuova, con il diritto di sviluppare e creare nuovi progetti individuali e personali. Deve sentire che emancipandosi non tradisce la famiglia e le sue origini e che in caso di bisogno o difficoltà troverà i genitori disponibili e pronti ad aiutarlo, anche nel caso in cui non dovessero condividere le sue scelte. I figli mettono alla prova il legame in cui credono per sentire che diventando quello che sono non lo manderanno in pezzi e che vi ritroveranno li’ sempre pronti ad aspettarli come un porto sicuro.

Come facciamo a capire quando l’aggressività che agiscono non è piu’ normale?

Cio’ che non è normale va oltre la misura sostenibile del fare del male agli altri e del fare male a se stessi, della violenza e della distruzione, in questi casi scivoliamo nella patologia.

Per fortuna, questa fase della vita non contiene solo rischi e pericoli, infatti, l’adolescente impara anche a cogliere il punto di vista degli altri e a tenerne conto nelle relazioni interpersonali, a interessarsi ai temi sociali, il senso di sé si consolida e si cercano nuovi “schemi di comportamento” diversi da quelli familiari, si costruisce un proprio sistema di valori e ideali senza per questo necessariamente rinnegare o distaccarsi e creare rotture con quello precedente, proposto dai genitori. In sintesi, si pongono le basi per diventare l’adulto che sarà.

Nel dubbio vi invito a chiedere sempre un parere agli eperti perché è meglio uno scrupolo in piu’ che in meno. Inoltre questo farà arrivare loro il nostro interesse e la nostra attenzione, entrambe cose, queste, che nutrono la loro autostima e la relazione.